ProiezI/Oni

Nella seconda puntata del ciclo televisivo RAI del 1972 “C’è Musica & Musica” , intitolata “Due nell’Orchestra“, il Mo. Luciano Berio intervistava una serie di musicisti tra cui Elliott Carter. La domanda per tutti era: “Perché la letteratura? Perché la poesia”, quindi ancora: “Perché la musica quando c’è la guerra, quando la città brucia?”

La risposta del compositore statunitense fu: “Posso risponderti soltanto raccontandoti un episodio di quando ero studente a Parigi. Era il periodo dell’affare Stavinsky, quando i fascisti francesi avevano organizzato una grande dimostrazione a Place de la Concorde: ci furono molti morti. In quello stesso giorno avevo una lezione di contrappunto, dovevo attraversare tutta la città per andarci: fui uno dei pochissimi che ci arrivò. La mia insegnante, Nadia  Boulanger, si guardò attorno e chiese perché non c’erano tutti gli allievi. La risposta, ovvia era che non si poteva passare se non attraversando Place de la Concorde, perché quasi tutti abitavano nel Quartiere Latino e, per andare a Montmartre, bisognava attraversare il centro e ben pochi avevano voglia di farlo. Lei disse: “La musica deve continuare, che ci sia o no una rivoluzione”. E io sono d’accordo, perché la musica ha lo straordinario vantaggio di tenere occupata la gente senza produrre altro che aria calda. Un giorno tutti impareranno a fare il musicista e dimenticheranno come si fa a combattere”.

Anche oggi, in tempo di pandemia la musica deve continuare, deve accompagnare l’uomo come ha sempre fatto dall’alba dei tempi, anche nei momenti più bui e angoscianti.

D’altronde sono orizzonte e futuro che spingono le persone ad andare avanti.

Le nostre ProiezI/Oni cominceranno proprio da “C’è Musica & Musica”; partiremo con questo documento storico altamente formativo ed emozionante, che sia di buon auspicio per le nostre attività e ricerche.

Cercheremo di reperire film e documentari che parlino di scene musicali, di singoli artisti, di strumentazione e tecnica. Naturalmente accettiamo proposte, nel tentativo di dare impulso al nostro concept “orizzontale” di Input / Output, impegnandoci a veicolare idee e cognizioni.

Come collettivo abbiamo riflettuto che oggi la mente delle persone è stata persuasa da concezioni come “comodità”, “comfort”. Si privilegiano le TV a pagamento con contenuti personalizzabili. Cosa c’è di più comodo di vedere ciò che si vuole agiatamente seduti sul divano di casa propria?

Al contrario, noi ci aspettiamo di rivivere quel po’ di socialità che questa pandemia ci ha portato via, vogliamo realmente condividere emozioni insieme alle persone, confrontarci e scacciare via l’inganno della felicità attraverso la comodità paralizzante!